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Gengivite dopo l'estrazione di un dente o l'inserimento di un impianto: reazione normale o complicazione?

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Contenuto:

Introduzione

In caso di infiammazione gengivale dopo un'estrazione dentale o l'inserimento di un impianto, le misure più rapide ed efficaci sono sciacquare delicatamente la bocca con acqua salata, applicare impacchi freddi per ridurre il gonfiore ed è fondamentale contattare il dentista. Se compaiono segni di infezione (pus, febbre, dolore progressivo), il dentista potrebbe prescrivere antibiotici o eseguire una pulizia/drenaggio professionale.

La gengivite dopo un intervento è spesso prevista e transitoria, ma lo stesso quadro clinico a volte indica una complicazione (alveolite secca, perimplantite, reazione al cemento in eccesso). Vi spiegheremo cosa aspettarvi nei primi giorni, quali misure domiciliari adottare immediatamente, quali sintomi non ignorare e come prevenire i problemi più comuni.

Lo studio dentistico MonDent offre tutti i tipi di servizi odontoiatrici eseguiti da dentisti di alto livello con molti anni di esperienza. Affida a noi i tuoi problemi dentali. il nostro team di professionisti!

Qual è il normale decorso postoperatorio?

Dopo un'estrazione dentale o un intervento chirurgico alle gengive, il corpo inizia il processo di guarigione. È normale aspettarsi:

  • Dolore e sensibilità nella zona interessata dalla procedura per le prime 48-72 ore. Il dolore solitamente diminuisce ogni giorno.
  • Gonfiore (edema) che spesso raggiunge il picco 48-72 ore dopo la procedura, per poi diminuire gradualmente. Questa è una parte normale della risposta infiammatoria dell'organismo.
  • Lieve sanguinamento o secrezione nelle prime 24 ore; dopodiché, il sanguinamento solitamente si arresta, ma può verificarsi occasionalmente quando si mangia o ci si lava i denti.
  • Temperatura leggermente elevata può verificarsi, ma una temperatura elevata (>38 °C) o la febbre sono segnali che devono essere controllati.

Dopo il primo giorno, è possibile iniziare con delicati risciacqui con acqua salata (un cucchiaino di sale in un bicchiere di acqua tiepida) più volte al giorno, evitando però risciacqui energici per le prime 24 ore, per non rimuovere il coagulo protettivo negli alveoli.

Quando una semplice infiammazione diventa un problema

Sebbene dolore e gonfiore siano prevedibili, è necessario prestare attenzione ai segnali che indicano una complicazione:

  • Un dolore che peggiora anziché attenuarsi gradualmente (soprattutto circa 4-6 giorni dopo l'estrazione) può indicare un'infezione.
  • Comparsa di pus, alito cattivo o secrezioni gialle sono un chiaro segno di infezione.
  • Grave infiammazione gengivale che si diffonde o impedisce la normale deglutizione/apertura della bocca richiede una valutazione immediata.
  • sanguinamento prolungato dalla ferita nonostante e riposo.

Una complicazione speciale in estrazione del dente È alveolo secco — una condizione molto dolorosa che si verifica quando il coagulo protettivo viene rimosso o non si forma, esponendo le terminazioni nervose negli alveoli. La prevenzione include l'evitare l'uso di cannucce, il fumo e le lavande vaginali intense per i primi giorni. 

Gengivite dopo l'inserimento dell'impianto

Oggigiorno gli impianti rappresentano un metodo comune ed efficace per sostituire i denti, ma comportano una serie di rischi. Perimplantite è un processo infiammatorio cronico che colpisce le gengive e l'osso attorno agli impianti e può portare alla perdita di tessuto perimplantare se non trattato. 

A cosa prestare attenzione dopo l'inserimento dell'impianto

Complicazioni precoci dopo posizionamento dell'impianto Possono includere infezione nella zona dell'intervento, gonfiore e dolore, in genere simili a quelli che si verificano dopo l'estrazione del dente, ma intorno all'impianto c'è il rischio che l'infiammazione diventi cronica se placca e batteri continuano ad accumularsi.

Fattori di rischio per la perimplantite includono: scarsa igiene orale, fumo, rimozione inadeguata del cemento da sotto la corona, storia di malattia parodontale, diabete e alcune malattie sistemiche. Controlli regolari e pulizia professionale sono fondamentali per una diagnosi precoce.

Se nelle settimane successive alla procedura si avverte un aumento del dolore, gonfiore persistente, pus o febbre, è opportuno contattare il dentista: un intervento tempestivo può spesso prevenire danni permanenti alle strutture perimplantari.

Gengivite dopo protesi dentarie, corone, ponti, riparazioni dei denti

Infiammazione gengivale sotto la protesi

Le protesi dentarie (parziali o complete) possono irritare la mucosa e causare infiammazione se non sono posizionate correttamente o se rimangono residui di cibo che causano infezioni. Se l'infiammazione è lieve, ridurre temporaneamente l'usura, pulire la protesi e la zona interessata e consultare un protesista per la regolazione. In caso di gonfiore, dolore o pus gravi, consultare immediatamente un medico.

Gengivite sotto una corona / gengivite sotto un ponte

Se una corona o un ponte non sono posizionati correttamente, il cemento in eccesso lasciato sotto la corona può causare un'infiammazione gengivale cronica. I sintomi includono arrossamento, sanguinamento durante lo spazzolamento e talvolta dolore. Un dentista può rimuovere il cemento in eccesso e pulire la zona; spesso i sintomi scompaiono. Controlli regolari e la rimozione professionale del cemento possono ridurre il rischio.

Gengivite dopo la riparazione del dente

La fresatura e l'otturazione a volte irritano i tessuti circostanti; i sintomi di solito si risolvono entro pochi giorni. In caso di grave infiammazione, gonfiore, febbre o pus, è possibile che siano penetrati batteri o che si sia verificata una reazione al materiale, pertanto è necessario un esame di controllo.

Riconoscere i sintomi allarmanti: quando chiedere aiuto immediatamente

Contattare immediatamente il dentista o il pronto soccorso se si verificano:

  • Dolore intenso e progressivo che non risponde ai farmaci.
  • Aumento del gonfiore del viso o del collo che rende difficile respirare o deglutire.
  • Febbre e/o brividi con sintomi orali.
  • Fuoriuscita di pus da una ferita o alito cattivo nonostante l'igiene.
  • Sanguinamento che non si arresta dopo 30-60 minuti di pressione adeguata.

Questi segni possono indicare la diffusione dell'infezione e richiedono una valutazione e un trattamento immediati.

Consigli specifici per la cura della casa

Le prime 24 ore

  • Riposare ed evitare sforzi.
  • Gli impacchi freddi sulla parte esterna (20 minuti a intervalli) aiutano a ridurre il gonfiore.
  • Non risciacquare energicamente, non usare la cannuccia, non fumare ed evitare l'alcol.
  • Se nella ferita è stato inserito un punto di sutura o un coagulo, non cercare di rimuoverlo da solo.

Dopo 24 ore

  • Inizia con risciacqui delicati con acqua salata più volte al giorno (soprattutto dopo i pasti). Il sale aiuta a ridurre i batteri e lenisce le mucose.
  • Spazzolare la zona interessata con una spazzola a setole morbide, delicatamente e senza usare forza brusca.
  • Nei primi giorni consumare cibi morbidi, freschi o tiepidi (zuppe, puree, yogurt).
  • Continuare ad assumere i farmaci prescritti (antibiotici, analgesici) come indicato dal dentista.

Farmaci e analgesici

In genere, per il dolore e il gonfiore si consiglia l'ibuprofene (salvo controindicazioni) o il paracetamolo (acetaminofene). Consultare sempre il medico/dentista per possibili interazioni e dosaggi.

Gli antibiotici non vengono somministrati di routine. Saranno prescritti dal dentista in caso di evidenza clinica di infezione o di un rischio particolare.

Cura degli impianti

Dopo l'intervento di implantologia, una rigorosa igiene orale e visite di controllo sono essenziali per prevenire la perimplantite. Utilizzare scovolini interdentali attorno alla sovrastruttura e sciacquare come indicato dal dentista. Una regolare igiene professionale rimuove la placca e previene l'infiammazione cronica.

Cosa fanno i dentisti: diagnosi e terapia

Quando un paziente presenta dei sintomi, il dentista solitamente:

  1. Il medico eseguirà un esame clinico, verificando la presenza di rossore, gonfiore, pus e controllando la temperatura e i segni generali.
  2. Se necessario, esegue una radiografia per controllare le condizioni dell'osso e la posizione dell'impianto/radice.
  3. In caso di infezione, il medico potrebbe prescrivere un antibiotico e sciacquare/pulire la ferita.
  4. In caso di perimplantite: la terapia può includere pulizia meccanica, procedure antisettiche, antibiotici locali o sistemici e talvolta intervento chirurgico. A lungo termine, la terapia parodontale di supporto e il controllo della placca sono essenziali.

Conclusione

La maggior parte della gengivite postoperatoria dopo l'estrazione del dente o l'inserimento dell'impianto è previsto, di breve durata e può essere controllato con successo con cure adeguate a casaTuttavia, vi sono chiari segnali come dolore progressivo, pus, febbre, difficoltà respiratorie/deglutitorie, che richiedono una valutazione odontoiatrica urgente. Particolare attenzione deve essere prestata agli impianti e alle sovrastrutture fisse (onlay, ponti), poiché l'infiammazione cronica attorno a questi restauri (peri-implantite, reazione del cemento) può portare a gravi problemi se ignorata. 

Controlli regolari, una buona igiene orale e il rispetto delle istruzioni del dentista sono la prevenzione più efficace!

Contatta lo studio dentistico MonDent e fissare un appuntamento presso un dentista che soddisfi le tue esigenze.

Domande frequenti 

Quanto dura la gengivite dopo l'estrazione del dente?
La maggior parte dei sintomi acuti (dolore, gonfiore) migliora entro 3-7 giorni. Se i sintomi peggiorano dopo 4-6 giorni, contattare il medico. 

È normale avere una grave infiammazione gengivale?
Un'infiammazione grave che non si attenua o peggiora non è normale e richiede un esame.

Posso indossare una dentiera se ho un'infezione?
Se la protesi irrita la zona, riducine temporaneamente le dimensioni o interrompi l'uso fino a visita medica. Non forzarti mai a indossare una protesi che provoca dolore.

In caso di infiammazione, l'impianto deve essere rimosso?
Non necessariamente. Molti casi di perimplantite possono essere trattati in modo conservativo se diagnosticati precocemente. Nei casi avanzati, la rimozione può essere un'opzione. La diagnosi e il trattamento precoci aumentano le possibilità di preservare l'impianto. 

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